"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 22 luglio 2013

PERSONALIZZARE IL PROPRIO KAYAK


Quando avrete scelto il tipo di kayak che fa per il vostro specifico utilizzo (day trip, trekking nautico, race, surf…) considerate la possibilità di acquistare alcuni accessori che ritenete utili, piccoli accorgimenti che lo renderanno più “personale”. Ad esempio, potreste dotarlo di uno skeg, o di una bussola, o del quarto gavone o di una vela da kayak… Cercate di conoscere le varie parti del vostro kayak e le varie dotazioni e provvedete periodicamente a fare un’adeguata manutenzione (ad esempio i cavi dello skeg). 



Molto importante è riuscire a personalizzare al meglio la vostra imbarcazione. Non sarà un’operazione fatta una volta per tutte, probabilmente saranno necessari vari aggiustamenti successivi. Nel kayak va regolato innanzitutto la posizione del puntapiedi nella giusta lunghezza, poi va accorciata la cinghia dello schienalino in modo che inviti a mantenere una posizione avanzata, ma nello stesso tempo non vi costringa troppo. E’ meglio non sentire i fianchi a stretto contatto con il sedile in modo da poter muovere bene il bacino, quindi il busto e le gambe. 





Essenziale è personalizzare il premicosce. Qui sta un po’ il vero problema: se mantenete le ginocchia ben divaricate avrete una maggiore stabilità, ma il bacino si bloccherà e non consentirà al busto di compiere torsioni con ampie escursioni; al contrario con le ginocchia più strette perderò un po’ di stabilità, ma acquisterò in ergonomicità della pagaiata. Prestate attenzione al premicosce, “sentitelo” premere bene sopra il ginocchio: sarà fondamentale per raddrizzare il kayak quando appoggerete, darete pancia o quando farete un rolling. 




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