"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 12 dicembre 2011

IL FALCO PESCATORE, UN MAESTRO DI PESCA



E’ un rapace diurno di medie dimensioni appartenente all’ordine Accipitriformes, famiglia Pandionidae. La famiglia è composta da questa sola specie il cui nome scientifico è Pandion haliaetus. Assomiglia in volo ad un grosso gabbiano, con ali lunghe tenute angolate e leggermente piegate verso il basso. Piumaggio superiormente bruno scuro, inferiormente bianco con una banda scura longitudinale sotto l’ala. Testa bianca con collarino scuro alla base e una larga striscia scura dall’occhio alla nuca. Occhi gialli, zampe grigio bluastre con artigli fortemente ricurvi e squame rugose fornite di asperità per facilitare la presa dei pesci.




Si nutre esclusivamente di pesci che cattura con spettacolari picchiate ad artigli protesi, immergendosi parzialmente in acqua. Si riproduce sia in ambienti umidi d’acqua dolce che in ambiente marino. Nel primo caso costruisce il nido su albero, nel secondo su falesie e speroni rocciosi. La popolazione europea, eccetto quella della Corsica che sverna nel Mediterraneo, è migratrice e trascorre l’inverno nelle zone umide dell’Africa, a sud del Sahara.




In Europa sono presenti due popolazioni con areali separati: la prima e più consistente, nidifica nelle zone umide di Scandinavia, Scozia, Polonia, Germania e Russia; la seconda decisamente meno numerosa, si trova sulle coste di alcune regioni del Mediterraneo quali Portogallo, Corsica e Spagna. Fino agli anni ’60 del secolo scorso nidificava anche in Italia, Sicilia e Sardegna. E’ stato uno dei rapaci diurni più perseguitati dalla caccia: solamente in Italia negli anni dal 1960 al 1970, prima della protezione legale accordata a tutti i rapaci, venivano abbattuti annualmente, durante le migrazioni, oltre 1.000 individui.




In Europa nidificano 8.000-10.000 coppie. In Italia lo si può osservare frequentemente durante le migrazioni lungo il corso dei fiumi principali, sopra i grandi laghi e in zone umide ricche di pesci. In Lombardia sono anche noti casi di svernamento ed estivazione di soggetti giovani. La specie a livello europeo non gode di uno status di conservazione favorevole ed è considerata rara.



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