"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 21 novembre 2011

LE ONDE (parte prima)



Un’onda è una fluttuazione sul piano dell’acqua creata da una forza esterna. Le onde (marine e lacustri) sono generalmente formate dall’azione del vento. La sommità di un’onda è chiamata cresta, mentre la depressione è chiamata cavo; l’altezza dell’onda è il dislivello tra cavo e cresta; la lunghezza dell’onda è invece la distanza tra due creste o tra due cavi consecutivi. Il periodo è il tempo che intercorre tra il passaggio di due creste consecutive. Con il termine pendenza si intende il rapporto tra la velocità dell’onda e quella del vento.




E’ importante sottolineare che il moto ondoso trasmette solo la forma dell’onda mentre l’acqua rimane stazionaria. In altre parole potremmo dire che un kayaker, rimanendo sul kayak senza pagaiare, sale e scende dall’onda senza spostarsi in avanti o all’indietro in modo apprezzabile. Infatti le particelle d’acqua descrivono delle orbite circolari, ma permangono più o meno nella stessa posizione.




L’altezza di un'onda dipende da tre fattori: l’intensità del vento, la durata del vento; il fetch (ossia l’estensione della superficie marina coperta dal vento).


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Foto degli Enzi (Inuit del Lario)
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