"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 31 marzo 2011

LA TROTA MARMORATA



Vive solo nei fiumi del bacino padano, nel nostro territorio era diffusa lungo tutta l’asta dell’Adda. Si tratta quindi di una specie endemica, ormai rarissima. Le cause della sua crisi sono da ricondursi alle alterazioni degli habitat, come la presenza di numerosi sbarramenti invalicabili che rendono impossibili gli spostamenti che questa specie deve compiere per mantenere il suo ciclo vitale. Le cause della sua crisi sono le stesse già descritte per la trota lacustre, anzi si ritiene che la trota marmorata e la trota lacustre siano due ecotipi della stessa specie. Un’altra causa della sua scomparsa è da ricondursi allo sconsiderato ricorso ai ripopolamenti con trote fario negli affluenti dell’Adda: infatti queste “due specie” (forse più corretto dire “sottospecie”) sono in grado di accoppiarsi fra loro e dare ibridi fecondi che presentano caratteristiche fisiche più o meno marcate dell’una o dell’altra specie. L’eccessivo ripopolamento dei torrenti ha come conseguenza la migrazione a valle delle fario, che poi entrano anche in competizione con le marmorate per cibo ed habitat. Si sta cercando di reintrodurre questa specie tramite ripopolamenti mirati ed intervenendo con opere di miglioramento ambientale. Assieme al luccio, la marmorata rappresenta i grandi predatori tipici dei nostri corpi idrici. La specie è inconfondibile; tuttavia, nel caso di ibridi con la trota fario, la distinzione fra le due specie può essere problematica. La trota marmorata è presente, anche se rarissima, nell’Adda; recentemente è stata immessa anche nella parte terminale del torrente Varrone e del torrente Pioverna.




COME RICONOSCERLA:
Corpo slanciato con tendenza a divenire tozzo e massiccio negli individui adulti.
Colorazione azzurro - violacea sul dorso, mentre i fianchi sono argentei o dorati e molto ricchi di marmoreggiature con sfumature blu – viola, completa assenza di puntinature, il ventre è bianco o tendente al giallo.
Testa grande e robusta anch’essa con marmoreggiature, bocca ampia e munita di denti aguzzi anche su lingua e palato.
Pinne grigie con sfumature aranciate, presenza della pinna dorsale adiposa (tipica dei salmonidi).
Può raggiungere i 140 centimetri ed i 20 chili di peso.




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Tratto dal sito della FIPSAS di Lecco.

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