"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 6 dicembre 2010

L’ALLENAMENTO DEL KAYAKER (QUINTA PARTE)



L’articolazione della spalla è sicuramente la più sollecitata durante la pratica del kayak: ne consegue che si trovi in primo piano quando si parla di possibili traumi e patologie da sovraccarico. Le grande libertà di movimento che offre la rende molto funzionale, ma determina la sua estrema vulnerabilità. I traumi più frequenti sono le infiammazioni (o periartriti) e le sublussazioni e lussazioni, date dall’uscita, momentanea o stabile, della testa dell’omero dalla sua sede anatomica, rappresentata dalla cavità glenoidea. Una corretta esecuzione della tecnica durante la pratica del kayak aiuta in modo sensibile a ridurre tali infortuni, ma talvolta può non essere sufficiente.




La mutevolezza dell’acqua e la sua forza costringono spesso a movimenti repentini, che talvolta possono essere scoordinati; per evitare che ciò danneggi la spalla è di vitale importanza un allenamento specifico dell’articolazione per rinforzarla, in modo da renderla pronta a sostenere sforzi anche molto intensi e posizioni limite.




Il lavoro di rinforzo della spalla passa attraverso lo sviluppo della muscolatura profonda, cioè dei muscoli anche detti coattanti (intrarotatori, extrarotatori e depressori della spalla), deputati a tenere insieme i capi articolari. Il metodo migliore per lo sviluppo di questi muscoli consiste nell’eseguire, con regolarità almeno tre volte la settimana, esercizi specifici di rinforzo muscolare utilizzando l’elastico “Thera Band” (http://www.thera-band.com/)





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