"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 15 luglio 2010

LA CANAPIGLIA, L’ANATRA IN TIGHT



Appartiene all’ordine Anseriformes, famiglia Anatidae, uccelli acquatici conosciuti come anatre. E’ inclusa nel gruppo delle “anatre di superficie”, che immergono la testa solo per nutrirsi, senza andare sott’acqua completamente. Il suo nome scientifico è Anas strepera. Di dimensioni medio-grandi (lunghezza del corpo tra i 46 e i 56 cm). Il maschio ha un elegante “abito” grigio con l’estremità posteriore nera e una macchia bianca sulle ali, evidente sia in volo che da fermo. La femmina è marroncina, simile a quella di altre specie di anatre di superficie, ma con specchio marrone e quindi poco visibile rispetto alle altre penne dell’ala; inoltre l’addome è bianco e non marrone (come invece in Codone e Germano). Molto elegante nel portamento e nel nuoto, ha un volo molto agile ma poco lineare, con scarti bruschi e rapidi battiti d’ali. Gli stormi in volo hanno una formazione disordinata. Si osserva spesso in gruppi misti con germani reali.





Sia nella stagione riproduttiva sia in inverno, evita il mare e le acque salmastre e turbolente, preferendo specchi d’acqua aperti, con fondali bassi e ricchi di vegetali, che costituiscono il suo nutrimento principale. Nidifica a terra, a non oltre 20 metri dall’acqua. Si alimenta nuotando in superficie, anche di vegetazione estirpata da altre specie. In alcune zone del suo areale riproduttivo, la Canapiglia nidifica all’interno di colonie di gabbiani e sterne.





In Europa nidifica alle medie latitudini della zone temperate e mediterranee. L’areale di svernamento interessa tra l’altro, l’Europa centro meridionale e il nord Africa. In Italia è soprattutto una specie migratrice e svernante, specialmente nelle zone umide dell’Adriatico, dove pure sono presenti limitate popolazioni nidificanti. In Lombardia si osservano su fiumi e laghi, le maggiori concentrazioni sul lago di Mezzola, nella valle del Ticino, sul basso corso di Adda e Mincio.



.

Nessun commento:

Posta un commento