"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

giovedì 23 luglio 2009

LA PAGAIATA IN AVANTI - TERZA FASE: LA POTENZA

Dopo aver trovato la presa della pala in acqua, si deve applicare potenza per far avanzare il kayak. In questa fase l’energia accumulata con la torsione del busto si scarica sul kayak. Alla potenza del tronco, che come abbiamo visto è il vero motore del movimento, si associa la forza di trazione e di spinta della braccia.

Nella fase di preparazione abbiamo accumulato l’energia necessaria per effettuare il colpo; con la presa abbiamo trovato il punto fisso al quale ancorare la pagaia; ora viene liberata l’energia per far avanzare il kayak. Contemporaneamente alla pressione della gamba in avanti, il busto va in torsione, le braccia eseguono la loro funzione di trazione e spinta, e l’energia si ritrasmette sul puntapiedi per far avanzare il kayak. Come ogni colpo delle tecnica, anche nella pagaiata in avanti il movimento inizia e si conclude sul piede. La trazione del braccio di lavoro termina quando il gomito arriva all’altezza del busto, mentre la spinta dell’altro braccio si sviluppa in linea retta in avanti, seguendo la diagonale di movimento della spalla, fino alla completa distensione dell’arto all’altezza del piede opposto.

Per anni si è pensato che la spinta del braccio non dovesse superare la linea mediana del kayak; oggi si è appurato, invece, che il movimento in diagonale permette la migliore trasmissione di energia.


La trazione del braccio di lavoro si conclude quando il gomito arriva all’altezza dei fianchi. Il braccio, quindi, rimane sostanzialmente teso per tutta la durata del colpo, e solo nella fase finale si flette leggermente. Ciò accade perché l’azione muscolare della pagaiata in avanti è soprattutto a carico del busto.

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