"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

venerdì 12 dicembre 2008

IL LAGO DI ALSERIO

Il lago di Alserio originariamente formava un unico corpo d’acqua con il lago di Pusiano, in una vasta depressione scavata da una lingua del ghiacciaio wuermiano proveniente dal solco della Valmadrera; i due bacini sono poi stati separati dall’accumulo dei sedimenti alluvionali portati dal fiume Lambro all’uscita della Valassina. Il lago non ha immissari veri e propri, ma è alimentato prevalentemente da sorgenti, infiltrazioni della falda – che affiora sul fondo e sulle rive – e da qualche modesta roggia stagionale. Ha invece un emissario, tributario del Lambro. Incastonato tra il verde delle colline, in un’area fortunatamente ancora non interessata dall’urbanizzazione in modo marcato, il lago di Alserio – forse più degli altri bacini briantei – ha mantenuto un caratteristico fascino selvaggio, quasi inconsueto per un angolo di Brianza.
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Dal punto di vista naturalistico il lago di Alserio riveste comunque un notevole interesse per la presenza di una buona varietà di specie vegetali e animali caratteristiche delle zone umide. La vegetazione che si insedia procedendo dal largo verso le rive coincide con lo schema tipico che si riscontra lungo le sponde dolcemente degradanti degli altri bacini della fascia prealpina. Nel periodo estivo, in alcuni tratti, la superficie del lago ospita le spettacolari fioriture della ninfea bianca e del giallo nannufaro, piante radicate sul fondale e con foglie galleggianti. Avanzando verso la riva compare dapprima una sottile fascia a lisca lacustre, a cui fa seguito il classico Canneto a canna di palude, e, ancora più all’esterno, il Cariceto a carice alta. Alle sue spalle, le azioni di drenaggio e i tagli operati dall’uomo nei secoli hanno favorito la formazione di praterie falciate a nebbia blu. Proprio in questi ambienti, nonostante le modificazioni antropiche, possono essere rinvenute alcune specie rare ed interessanti dal punto di vista conservazionistico: la parnassia, la genziana di palude e i fiocchetti, tutte con carattere di relitti microtermici (cioè legate a microclimi più freddi).
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Per quanto riguarda il popolamento animale, le condizioni eutrofiche del lago hanno condizionato pesantemente gli equilibri tra le specie ittiche, a tutto vantaggio dei Ciprinidi, quali la scardola. Il tratto di palude consente la vita a molte specie di Anfibi e Rettili caratteristici di habitat di questo tipo: la rana verde, il rospo comune, la raganella, la rare rana di Lataste e tartaruga di palude e la più comune biscia d’acqua: la natrice dal collare. Ma il principale interesse faunistico della zona circostante il lago di Alserio è comunque legato soprattutto alla presenza di una notevole varietà di uccelli: sono infatti state censite 64 specie diverse, di cui 54 nidificanti. Tra le specie acquatiche si possono ricordare: lo svasso maggiore – che frequenta le acque aperte, nelle quali si immerge alla ricerca di pesce – e anche la gallinella d’acqua, la folaga, il germano reale, questi ultimi invece più legati alle rive a causa della loro abitudini alimentari prevalentemente vegetariane. Nel fitto dei canneti si possono trovare tipicamente il cannareccione, la cannaiola, la cannaiola verdognola, il migliarino di palude, la salciaiola, il porciglione e il tarabusino. E’ stata rilevata anche la presenza dell’airone cinerino e del falco di palude, probabilmente però non nidificanti. Fino ad una trentina di anni fa circa attorno al lago di Alserio si sono avute segnalazioni della lontra, un interessante mammifero strettamente legato alle acque dolci, ma oggi purtroppo scomparso in gran parte d’Italia.
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Cristiano sul lago di Alserio
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La riva orientale del lago senza dubbio è la parte meglio conservata e naturalisticamente più rilevante. Per tale motivo questa zona è stata dichiarata “Riserva Naturale Orientata” dalla Regione Lombardia ed è stata affidata in gestione al Consorzio Parco Valle del Lambro, in cui tutto il lago è territorialmente inserito. L’area protetta comprende una fascia pianeggiante, attraversata dall’emissario e occupata in gran parte da vegetazione palustre e da prati falciabili e, a meridione, il pendio della collina di Monguzzo, coperto ad un bosco e frassino e a carpino bianco.
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Mony sul lago di Alserio

Il lago di Alserio in cifre.
Altitudine media: 260 m. slm
Superficie: 1,228 kmq.
Perimetro: 5,02 km.
Profondità media: 5,34 m.
Profondità massima: 8,1 m.
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Le foto sono dell’amico Riccardo Agretti e di Eppiluk.
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