"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

lunedì 3 novembre 2008

L'AMBIENTE ACQUATICO: ONDE, CORRENTI E VENTO

Qaqatuq sfida le onde vicino alla scoglieraGli elementi caratteristici dell’ambiente acquatico dove fare “kayak da mare” sono le onde, il vento e le correnti ed è proprio con questi tre parametri che si giudica la difficoltà di un percorso in kayak. L’ambiente acquatico dove si programma un’escursione deve essere quindi conosciuto molto bene: così come può offrire sensazioni piacevolissime e luoghi incantati, può all’apposto divenire pericoloso e punire gli avventati.
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Matilde controvento al mare
IL MARE
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Le onde.
La presenza del vento sulla superficie del mare provoca uno spostamento verticale dell’acqua: queste sono le onde. Nelle onde non esiste spostamento di masse d’acqua ma solo un suo innalzamento o abbassamento; l’ampiezza di queste oscillazioni verticali è in funzione dell’intensità del vento e la loro propagazione dipende dalla direzione in cui spira il vento. Quando il fondale, in prossimità della terraferma oppure in presenza di una secca, diventa basso le onde di infrangono: questa è la situazione più pericolosa per un kayaker. Le onde vengono classificate in base all’altezza, cioè la distanza verticale tra il punto più alto detto cresta e quello più basso detto cavo; alla lunghezza, che è la distanza fra due creste successive; e alla rapidità, cioè il rapporto fra le due precedenti misure. Quando la rapidità supera il punto critico l’onda si rompe, ovvero si frange. Anche in assenza di vento può esistere moto ondoso; le onde in questo caso in questo caso sono il risultato di una perturbazione lontana, che può essere esaurita, ma che ha creato un moto ondoso che si è propagato a raggiera; le onde infatti, aumentando di lunghezza, aumenteranno anche di velocità spesso spostandosi più velocemente del vento che le ha generate. Occorre quindi prestare attenzione se, in condizioni di calma di vento, si noterà la presenza di onde lunghe o mare morto. La scala di Douglas misura lo stato del mare.
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Scala di Douglas
Il vento.
E’ prodotto dalle variazioni di pressione atmosferica dovute alla diversa temperatura delle masse d’aria; in conseguenza di queste variazioni avvengono spostamenti delle masse d’aria da zone con pressioni più alte (zone di alta pressione) dove la temperatura dell’aria è più calda, a zone dove la pressione è più bassa (zone di bassa pressione) dove la temperatura delle masse d’aria è più fredda. Questo fenomeno è assai più evidente al mare quando le differenti temperature della terra e dell’acqua scaldano o meno l’aria sovrastante, provocando conseguentemente un costante movimento ventoso; in condizioni di tempo stabile di giorno soffia la brezza di mare (vento che spira dal largo), di notte la brezza di terra (da terra verso il mare aperto). Nel corso della giornata, in mare aperto e con bel tempo, la direzione del vento tende a ruotare seguendo l’arco del sole da est o ovest. In condizioni meteorologiche perturbate la velocità del vento può salire notevolmente ed è sconsigliato uscire in kayak sopra l’intensità cinque della scala di Beaufort che misura lo stato del vento.
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Scala di Beaufort
Le correnti.
Le correnti marine sono degli spostamenti di masse d’acqua di differenti temperature; molte possono essere anche provocate da diversi gradi di salinità, cioè di densità dell’acqua, oppure dall’azione stessa del vento. Generalmente le correnti marine e oceaniche sono costanti e periodiche ed esistono carte nautiche particolareggiate che ne descrivono le caratteristiche. Localmente, specie in prossimità di promontori o stretti, si creano situazioni particolari che possono insorgere anche in breve tempo; bisogna quindi ricordare alcune regole:
- minore è la profondità dell’acqua, più facile è la formazione di una corrente termica;
- le correnti che si instaurano a causa di un fenomeno meteorologico perdurano per qualche tempo dopo la calata del vento;
- con brezza di mare l’acqua è spinta verso terra e il livello del mare sale;
- con vento di terra, all’opposto, l’acqua è spinta al largo e il livello del mare scende;
- le correnti sono più accentuate nei paraggi di lembi di terra circondati dal mare (istmi, promontori, penisole, etc.);
- non fidarsi del movimento delle onde: la corrente si determina dalle reazioni di un palo o di una boa ancorata al fondo; se creano un onda di riflusso o la boa si piega è segno che c’è corrente;
- la velocità di una corrente si misura in nodi, pari a un miglio marino all’ora. E il miglio marino corrisponde a 1.852 metri.
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Matilde tra le onde del mare
IL LAGO
Seppur in scala minore anche sul lago esistono correnti, onde e vento, e anche se non paragonabili per potenza ai fenomeni marini, non sono da sottovalutare: i mutamenti meteorologici in ambienti ristretti come le valli in cui si sono formati i laghi italiani sono molto rapidi e violenti. La situazione dei laghi può essere complicata da venti locali che scendono dalle valli laterali e spazzano la superficie dello specchio d’acqua dall’alto. Comunque in caso di bel tempo i venti periodici dei grandi laghi subalpini dell’Italia settentrionale soffiano da nord a sud al mattino (sul Lario è il Tivano) e viceversa da sud a nord il pomeriggio (sul Lario è la Breva). Le onde del lago si formano solo quando c’è vento e non sono da sottovalutare perché più sono alte, più c’è vento ed è faticoso mantenere la rotta ma anche rimanere in equilibrio con vento forte e magari a raffiche; perché sono generalmente più ripide di quelle marine e frangono prima (non raggiungono però grande altezze); perché sono molto corte una dall’altra. Il lago è il luogo più tranquillo per le escursioni in kayak e può offrire mete di incomparabile bellezza, sempre che si rispettino sia le consuete norme di sicurezza, sia l’ambiente naturale che in questo caso è sempre un delicato equilibrio di molteplici fattori e basta assai poco per sconvolgerlo: potrebbe arrivare da un momento all’altro un forte temporale o essere sorpresi, sul Lario, dall’improvviso e fortissimo vento invernale detto FOHN (in italiano Favonio).
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Qivittoq sulle onde del lago
Eccovi un' onda del nostro amato Lario!
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onda sul Lario

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