"Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere,
dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare,
e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire..."
(Tiromancino)

mercoledì 14 maggio 2008

IL CIGNO REALE, IL RE DEL LAGO

La coppia al nido Quando lo incrociamo con il nostro kayak, il Cigno Reale ci "invita" (non tanto cortesemente) a cambiare rotta perché è lui che comanda nel lago. Appartiene all’ordine Anseriformes, famiglia Anatidae, uccelli acquatici che comprendono anatre e oche. Il suo nome scientifico è Cygnus olor. Il piumaggio del Cigno è interamente bianco. Ha una zona di pelle nuda, di colore nero tra occhi e becco. Di pelle nuda è anche l’escrescenza che ha sopra il becco. Quest’ultimo è di colore arancione con la punta nera. Le zampe, palmate, sono nere. Uccello di grande dimensioni raggiungere e supera i 150 cm di lunghezza. Ha il collo molto lungo, pari a circa la metà della lunghezza totale. I maschi sono più grandi delle femmine. Anche il volo è molto caratteristico. Si invola dall’acqua con lunghe rincorse e vola con il collo ben disteso. Ad ogni battito d’ala emette un caratteristico suono sibilante ben udibile anche a distanza. Si ciba di vegetazione acquatica, suo principale nutrimento; si nutre raccogliendo il cibo in superficie o, col lungo collo, dal fondale, talora immergendo la parte anteriore del corpo come fanno le anatre di superficie. Il Cigno Reale è uno dei più pesanti volatori al mondo. Le femmine pesano circa 9 kg, mentre i maschi circa 10 kg., ma possono raggiungere i 14 kg.
Quello che segue è un articolo pubblicato sulla Rivista della Natura d’Italia (http://www.edinat.it/). Testo e foto sono del nostro caro amico Riccardo Agretti
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Maschio con materiale per il nido “Non sempre è necessario recarsi nei paradisi del birdwatching per osservare spettacoli appassionanti della Natura. Talvolta è possibile assistere a manifestazioni molto interessanti anche sotto casa. Le foto che corredano questa rubrica sono state scattate a Lecco, in zona Bione, lungo le sponde del Lago di Garlate, dove una coppia di cigni reali ha costruito il nido in un’ansa protetta del canneto, ma molto ben visibile dalla riva.
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Femmina

Il corteggiamento dei cigni avviene di solito tra marzo e aprile. I questa fase è più facile distinguere la femmina dal maschio, poiché quest’ultimo presenta una protuberanza nera sul becco particolarmente rigonfia. La coppia, monogama in condizioni naturali, compie una parata nuziale fatta di spettacolari evoluzioni, che ha anche la funzione di rinsaldare il legame tra il maschio e la femmina.

Il maschio al nido La costruzione del nido avviene tra la vegetazione palustre o persino sul terreno, in zone umide, naturali o artificiali, anche di ridotta estensione, con fondali poco profondi, come laghi, fiumi, paludi, cave, laghetti urbani, porti, incolti umidi, lagune e valli da pesca. Il nido, che può raggiungere anche un diametro di 2 metri, è formato da un grande ammasso di materiale vegetale, raccolto dai cigni col becco nelle immediate vicinanze, e foderato all’interno con un po’ di piumino. Il maschio e la femmina collaborano a questa attività fino alla deposizione delle uova.
Le uova Queste constano generalmente di 4-6 unità, sono di colore verde pallido opaco, con sfumature grigiastre, ed hanno una dimensione media di 11x 7 centimetri.
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Una tartaruga d'acqua esotica (Trachemys scripta) viene scacciata dal nido Durante la cova vi è una continua manutenzione del nido da parte del maschio, che in questa fase è particolarmente aggressivo nei confronti degli intrusi. Con le sue considerevoli dimensioni, che lo portano ad esibire un’apertura alare di 200-230 centimetri e il suo peso, è in grado di allontanare qualunque potenziale predatore delle uova. Anche la femmina, all’occorrenza, difende il nido da chiunque si avvicini, come nella situazione descritta dalla foto in cui la vediamo alle prese con una tartaruga Trachemis Scripta.

I piccoli al nido

L’incubazione dura generalmente 35 giorni ed è effettuata esclusivamente dalla femmina, sebbene il maschio possa coprire le uova per brevi periodi di tempo. Durante tutto il periodo della cova, la femmina abbandona raramente il nido e si nutre poco. I piccoli nascono già provvisti di un piumaggio grigiastro, e sono subito in grado di nuotare, offrendo uno spettacolo veramente tenero mentre zampettano in acqua intorno ai genitori.
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I piccoli dopo aver lasciato il nido Dopo un giorno o due la famiglia è già pronta ad abbandonare il nido, che in certi casi potrà essere utilizzato, dopo una risistemazione, anche negli anni successivi.
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Una folaga riutilizza il nido ormai abbandonato

A volte può invece accadere che vi si insedino altri animali, come le folaghe, utilizzandolo come riparo o anche come base di appoggio per la costruzione del proprio nido.
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La pesante rincorsa per il decollo Nell’arco di un anno e qualche mese i piccoli assumeranno il piumaggio bianco tipico degli adulti, ma raggiungeranno la maturità sessuale intorno al terzo anno di vita”
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Un volo di cigni in formazione

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